Sabato 25 giugno al Dopolavoro ferroviario di Viareggio si è tenuta l’Assemblea sul tema “Ricadute sui lavoratori e le lavoratrici a seguito dei processi di ristrutturazione e privatizzazione in sanità”.
Presenti 30-40 persone tra operatori provenienti dalle Asl di Massa, Viareggio, Lucca, Pisa, Firenze e anche da Roma.
Dopo il benvenuto a nome del Dopolavoro Ferroviario, sede della prima riunione di Assemblea 29 giugno, nata a seguito del disastro ferroviario, e’ intervenuta Daniela Rombi a nome del Comitato “Il Mondo che vorrei” che riunisce i familiari della strage di Viareggio del 29 giugno 2009 (32 morti e numerosi feriti) portando l’esperienza dei familiari che si sono fatti carico, in questi anni, della battaglia per la verità e la giustizia, la salute e la sicurezza, sostenuti da Riccardo Antonini (presente all'assemblea), ex-ferroviere licenziato per essersi messo a disposizione della lotta dei famigliari.
Nell’intervento di apertura si è spiegato il significato della giornata e la necessità per i lavoratori e le lavoratrici di essere i partigiani della difesa delle condizioni di lavoro e dell’importanza insieme ai cittadini, di partecipare al controllo sulla buona funzionalità degli ospedali e dei servizi territoriali, mettendo in campo tutte le energie necessarie per fare in modo che questi diritti inviolabili non siano subordinati ad alcuna norma, ad alcun contratto, ad alcuna legge, né ad alcun profitto.
Nella giornata sono seguiti molti interventi: si è discusso delle condizioni di lavoro degli infermieri, di come la privatizzazione sempre più selvaggia influisce sui medici (specialmente i più giovani), sul ruolo delle Coordinatrici infermieristiche, sul taglio dei servizi, sugli appalti e la centralizzazione degli acquisti (ex- Aree vaste), sull'utilizzo del consenso nei processi di privatizzazione, sulla sicurezza e la salute psico- fisica dei lavoratori e delle lavoratrici.
Si sono portate testimonianze sull’esperienza del Versilia, ospedale precursore a livello regionale di politiche di gestione del personale produttivistiche e fortemente meritocratiche, sulle educatrici delle cooperative di servizi e sulle condizioni drammatiche di vita e di lavoro, sull’inadeguatezza dei mezzi, ricordando anche la figura di Raffaello Papeschi, medico psichiatra di Lucca, in pensione, recentemente scomparso.
Doveroso, in una giornata come questa, ricordare anche Luigi Mara, anche lui recentemente scomparso, fondatore di Medicina Democratica che è stata una figura importantissima nelle lotte per la prevenzione e la tutela della salute e dell’ambiente, lasciando un patrimonio alla nuove generazioni, di esperienza, conoscenza e lotta vastissimo.
Bella e toccante anche la lettera di un giovane infermiere di Careggi che denunciava le condizioni del personale e dell’utenza all’interno dei cosi detti “Ospedali ad Intensità di Cura”.
Nelle conclusioni è stato ribadito la necessità dell’informazione, dell’unità e della solidarietà, avanzando la proposta di costituire un Osservatorio per centralizzare le varie esperienze e conoscenze accumulate sul territorio nazionale nella prospettiva di costituire un Coordinamento nazionale attraverso il quale sperimentare una strada unitaria in grado di assumere strategie comuni in difesa dei nostri diritti, della nostra dignità e del nostro futuro.
E' stata quindi una buona giornata, utile, interessante e piena di testimonianze, che ha sintetizzato lo slogan che abbiamo adottato: “NOI SIAMO LA SANITA’ PUBBLICA”, e cioè la nostra volontà di andare controcorrente: per lo Stato noi siamo quelle risorse umane, intese come forza lavoro, che va sfruttata, condizionata e sottomessa alle politiche del risparmio. Per noi, invece, significa la difesa, a partire dalle nostre condizioni di lavoro, del diritto a curarsi.
A settembre il prossimo incontro.
Per chi fosse interessato stiamo preparando gli atti dell’assemblea.
Comitato “Noi siamo la sanità pubblica”
Viareggio 25/06/2016
Presenti 30-40 persone tra operatori provenienti dalle Asl di Massa, Viareggio, Lucca, Pisa, Firenze e anche da Roma.
Dopo il benvenuto a nome del Dopolavoro Ferroviario, sede della prima riunione di Assemblea 29 giugno, nata a seguito del disastro ferroviario, e’ intervenuta Daniela Rombi a nome del Comitato “Il Mondo che vorrei” che riunisce i familiari della strage di Viareggio del 29 giugno 2009 (32 morti e numerosi feriti) portando l’esperienza dei familiari che si sono fatti carico, in questi anni, della battaglia per la verità e la giustizia, la salute e la sicurezza, sostenuti da Riccardo Antonini (presente all'assemblea), ex-ferroviere licenziato per essersi messo a disposizione della lotta dei famigliari.
Nell’intervento di apertura si è spiegato il significato della giornata e la necessità per i lavoratori e le lavoratrici di essere i partigiani della difesa delle condizioni di lavoro e dell’importanza insieme ai cittadini, di partecipare al controllo sulla buona funzionalità degli ospedali e dei servizi territoriali, mettendo in campo tutte le energie necessarie per fare in modo che questi diritti inviolabili non siano subordinati ad alcuna norma, ad alcun contratto, ad alcuna legge, né ad alcun profitto.
Nella giornata sono seguiti molti interventi: si è discusso delle condizioni di lavoro degli infermieri, di come la privatizzazione sempre più selvaggia influisce sui medici (specialmente i più giovani), sul ruolo delle Coordinatrici infermieristiche, sul taglio dei servizi, sugli appalti e la centralizzazione degli acquisti (ex- Aree vaste), sull'utilizzo del consenso nei processi di privatizzazione, sulla sicurezza e la salute psico- fisica dei lavoratori e delle lavoratrici.
Si sono portate testimonianze sull’esperienza del Versilia, ospedale precursore a livello regionale di politiche di gestione del personale produttivistiche e fortemente meritocratiche, sulle educatrici delle cooperative di servizi e sulle condizioni drammatiche di vita e di lavoro, sull’inadeguatezza dei mezzi, ricordando anche la figura di Raffaello Papeschi, medico psichiatra di Lucca, in pensione, recentemente scomparso.
Doveroso, in una giornata come questa, ricordare anche Luigi Mara, anche lui recentemente scomparso, fondatore di Medicina Democratica che è stata una figura importantissima nelle lotte per la prevenzione e la tutela della salute e dell’ambiente, lasciando un patrimonio alla nuove generazioni, di esperienza, conoscenza e lotta vastissimo.
Bella e toccante anche la lettera di un giovane infermiere di Careggi che denunciava le condizioni del personale e dell’utenza all’interno dei cosi detti “Ospedali ad Intensità di Cura”.
Nelle conclusioni è stato ribadito la necessità dell’informazione, dell’unità e della solidarietà, avanzando la proposta di costituire un Osservatorio per centralizzare le varie esperienze e conoscenze accumulate sul territorio nazionale nella prospettiva di costituire un Coordinamento nazionale attraverso il quale sperimentare una strada unitaria in grado di assumere strategie comuni in difesa dei nostri diritti, della nostra dignità e del nostro futuro.
E' stata quindi una buona giornata, utile, interessante e piena di testimonianze, che ha sintetizzato lo slogan che abbiamo adottato: “NOI SIAMO LA SANITA’ PUBBLICA”, e cioè la nostra volontà di andare controcorrente: per lo Stato noi siamo quelle risorse umane, intese come forza lavoro, che va sfruttata, condizionata e sottomessa alle politiche del risparmio. Per noi, invece, significa la difesa, a partire dalle nostre condizioni di lavoro, del diritto a curarsi.
A settembre il prossimo incontro.
Per chi fosse interessato stiamo preparando gli atti dell’assemblea.
Comitato “Noi siamo la sanità pubblica”
Viareggio 25/06/2016