Buon 25 Aprile
Collettivo S.O.S.
Quando il vento della tirannia soffia forte, la Resistenza diventa un Dovere!
Buon 25 Aprile Collettivo S.O.S.
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Comunicato a seguito dell’assemblea del 4 novembre a Massa contro i decreti penali di condanna11/23/2016 Ringraziamo tutti coloro che con la loro presenza, più di 80 persone, hanno risposto all'appello di portare la solidarietà ai militanti, ai giovani colpiti dalla repressione per la loro attività politica di lotta e mobilitazione nei confronti di chi resiste e lotta per il salario o contro la precarizzazione del lavoro (Jobs Act) o contro il licenziamento di avanguardie operaie. Da diverso tempo nei nostri territori numerosi compagne e compagni, lavoratori e giovani studenti sono stati condannati attraverso i decreti penali di condanna. Sappiamo che la repressione non è un episodio isolato, ma uno strumento costante e dispiegato, utilizzato di volta in volta dalla controparte con forme e mezzi differenti per contrastare la lotta di classe. Per questo bisogna organizzarsi affinché ogni episodio repressivo lo si possa ribaltare a nostro favore, attraverso una corretta contro-informazione verso i giovani, i lavoratori e i cittadini; promuovendo iniziative politiche adeguate alla situazione per costruire momenti di aggregazione, di mobilitazione incisivi e unitari, unendoci con quanti siano disposti a farlo, per dare risposte adeguate alla repressione. Con questo spirito abbiamo promosso in modo unitario l’assemblea del 4 novembre. Un' assemblea molto partecipata, con tanti giovani, un occasione per informare, per confrontarci, per approfondire la nostra conoscenza anche grazie al contributo dell’avvocato, ma soprattutto per socializzare l’esperienza che abbiamo accumulato rendendo conto di quello che abbiamo fatto, perché pensiamo che ciò che abbiamo imparato sia giusto metterlo a disposizione degli altri compagni e compagne. Siamo nella fase in cui è indispensabile la difesa e per praticarla bene dobbiamo imparare, attraverso la pratica e la ricerca della più ampia unità a mobilitare e mobilitarsi, come la solidarietà che è un’arma straordinaria affinché vigilanza, denuncia e mobilitazione siano di ostacolo a ogni strumento repressivo messo in atto. Parole d’ordine come “chi lotta non va abbandonato” devono essere il filo conduttore del nostro agire politico, perché chi lotta deve essere sostenuto e appoggiato, al fine di contrastare la denigrazione, lo scoraggiamento e le intimidazioni. Noi continueremo la nostra attività di denuncia, di controinformazione e di lotta, contro il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, l’impoverimendo dei salariati, l’intensificazione dello sfruttamento, il lavoro nero, la nocività, la precarietà, la distruzione dell’ambiente, della scuola e della sanità, quello per cui ci hanno condannato, quello per cui continueremo a lottare. Se colpiscono uno colpiscono tutti! Comitato per la solidarietà e l’unità Casa Rossa Occupata La Sanità, si sà, ha tutti i numeri del business. Le cifre che girano intorno a questo mondo non sono bruscolini, ma percentuali a due cifre del PIL! E’ stato detto che la Sanità è la vera industria pesante della Toscana. Parole sante! Ma in generale in tutto il belpaese è un affare che può essere molto redditizio. C'è solo un "piccolo problema", la Sanità in italia è pubblica. Ogni giorno sempre meno: ma lo è ancora per gran parte, e certo molto più che nella maggior parte degli altri paesi europei e non. E allora come si fa a togliere quell’aggettivo, “pubblico”, in presenza del quale nessun Bene può essere trasformato in merce, in un Paese assuefatto ad un sistema sanitario nazionale, universalistico, finanziato a mezzo della tassazione generale, che oltre tutto è stato giudicato come uno dei migliori nel mondo? Ce lo spiega il professor "Azzeccagarbugli" (il nome non è stato scelto a caso) con precise tattiche e strategie, dei veri e propri comandamenti per uscire vincitori nell'impresa! L’allarmismo su dove sta andando la Sanità nel nostro territorio, che in questi mesi ha imperversato sulla stampa locale alimentato dalle dichiarazioni di politici e sindacati, sfocia oggi in un consiglio comunale, con tanto di presenza della Dr.ssa De Lauretis, in cui ci si interroga a tutto tondo il mondo della sanità: RSA, Pronto Soccorso, Case della salute, mancanza di personale...
Ma perché tanto clamore? E perché solo ora? Non è un po’ a chiudere il recinto dopo che i buoi sono scappati? Ma perché la politica sa bene che sulla Salute si gioca buona parte del consenso dei cittadini-elettori… tuttavia deve, vuole continuare a spingere il pedale sulla privatizzazione della Sanità pubblica, e per riuscire a portare avanti le sue scelte -alcune palesi, altre nascoste nell’ombra rapace del profitto, della spartizione della torta, dello scippo- deve cercare di dimostrare che si stanno invece cercando le strade più adeguate per rispondere alle esigenze di salute della popolazione. Ha detto un cittadino calabrese: “Hanno fatto della salute un mercimonio. Hanno fatto dell’ospedale uno scempio. Hanno fatto di un diritto un favore.” Ma questo triste ritratto potrebbe essere anche della sanità toscana e di quella della nostra Provincia, di cui la politica locale e regionale ha fatto scempio, mentre ora fa finta di volerla difendere. Non aspettiamoci niente di buono da politici e politicanti, E’ A NOI CHE SPETTA IL DIRITTO-DOVERE DELLA TUTELA DELLA SANITA’ PUBBLICA, così come di ogni altro servizio pubblico. Lavoratori e cittadini hanno il diritto di partecipare ed esercitare un controllo sulla buona funzionalità degli ospedali e del servizio sanitario territoriale, per non essere più vittime di politici malandrini e sindacati conniventi che con le ultime scelte nel mondo del lavoro (vedi il Jobs Act), stanno privando lavoratori e lavoratrici non solo dei diritti, ma anche della dignità. Mettere in campo tutte le energie necessarie per restare in buona salute, per noi è un dovere. Il diritto alle cure e alla prevenzione è un bene prezioso. E’ per questo che il nostro Servizio Sanitario Nazionale va difeso con le unghie e con i denti dai giochi di potere, dalle leggi-inganno, dagli interessi privati, dagli abusi, dal clientelismo e dallo spreco di montagne di soldi pubblici. La salute non si vende e non si monetizza! Collettivo SOS - SaluteOrganizzazioneSanità Ecco le foto della bellissima e partecipata giornata del 25 giugno: Sabato 25 giugno al Dopolavoro ferroviario di Viareggio si è tenuta l’Assemblea sul tema “Ricadute sui lavoratori e le lavoratrici a seguito dei processi di ristrutturazione e privatizzazione in sanità”. Presenti 30-40 persone tra operatori provenienti dalle Asl di Massa, Viareggio, Lucca, Pisa, Firenze e anche da Roma. Dopo il benvenuto a nome del Dopolavoro Ferroviario, sede della prima riunione di Assemblea 29 giugno, nata a seguito del disastro ferroviario, e’ intervenuta Daniela Rombi a nome del Comitato “Il Mondo che vorrei” che riunisce i familiari della strage di Viareggio del 29 giugno 2009 (32 morti e numerosi feriti) portando l’esperienza dei familiari che si sono fatti carico, in questi anni, della battaglia per la verità e la giustizia, la salute e la sicurezza, sostenuti da Riccardo Antonini (presente all'assemblea), ex-ferroviere licenziato per essersi messo a disposizione della lotta dei famigliari. Nell’intervento di apertura si è spiegato il significato della giornata e la necessità per i lavoratori e le lavoratrici di essere i partigiani della difesa delle condizioni di lavoro e dell’importanza insieme ai cittadini, di partecipare al controllo sulla buona funzionalità degli ospedali e dei servizi territoriali, mettendo in campo tutte le energie necessarie per fare in modo che questi diritti inviolabili non siano subordinati ad alcuna norma, ad alcun contratto, ad alcuna legge, né ad alcun profitto. Nella giornata sono seguiti molti interventi: si è discusso delle condizioni di lavoro degli infermieri, di come la privatizzazione sempre più selvaggia influisce sui medici (specialmente i più giovani), sul ruolo delle Coordinatrici infermieristiche, sul taglio dei servizi, sugli appalti e la centralizzazione degli acquisti (ex- Aree vaste), sull'utilizzo del consenso nei processi di privatizzazione, sulla sicurezza e la salute psico- fisica dei lavoratori e delle lavoratrici. Si sono portate testimonianze sull’esperienza del Versilia, ospedale precursore a livello regionale di politiche di gestione del personale produttivistiche e fortemente meritocratiche, sulle educatrici delle cooperative di servizi e sulle condizioni drammatiche di vita e di lavoro, sull’inadeguatezza dei mezzi, ricordando anche la figura di Raffaello Papeschi, medico psichiatra di Lucca, in pensione, recentemente scomparso. Doveroso, in una giornata come questa, ricordare anche Luigi Mara, anche lui recentemente scomparso, fondatore di Medicina Democratica che è stata una figura importantissima nelle lotte per la prevenzione e la tutela della salute e dell’ambiente, lasciando un patrimonio alla nuove generazioni, di esperienza, conoscenza e lotta vastissimo. Bella e toccante anche la lettera di un giovane infermiere di Careggi che denunciava le condizioni del personale e dell’utenza all’interno dei cosi detti “Ospedali ad Intensità di Cura”. Nelle conclusioni è stato ribadito la necessità dell’informazione, dell’unità e della solidarietà, avanzando la proposta di costituire un Osservatorio per centralizzare le varie esperienze e conoscenze accumulate sul territorio nazionale nella prospettiva di costituire un Coordinamento nazionale attraverso il quale sperimentare una strada unitaria in grado di assumere strategie comuni in difesa dei nostri diritti, della nostra dignità e del nostro futuro. E' stata quindi una buona giornata, utile, interessante e piena di testimonianze, che ha sintetizzato lo slogan che abbiamo adottato: “NOI SIAMO LA SANITA’ PUBBLICA”, e cioè la nostra volontà di andare controcorrente: per lo Stato noi siamo quelle risorse umane, intese come forza lavoro, che va sfruttata, condizionata e sottomessa alle politiche del risparmio. Per noi, invece, significa la difesa, a partire dalle nostre condizioni di lavoro, del diritto a curarsi. A settembre il prossimo incontro. Per chi fosse interessato stiamo preparando gli atti dell’assemblea. Comitato “Noi siamo la sanità pubblica” Viareggio 25/06/2016 Lavoratori e lavoratrici, utenti e cittadini, devono sapere: che il governo sta smantellando lo “Stato sociale” incluso il Sistema Sanitario pubblico, sostenuto dai cittadini. Gli effetti sono devastanti: dalla demolizione del sistema di diagnosi e cura dei piccoli ospedali (a tutto vantaggio del privato), all’eliminazione dei posti letto su tutto il territorio nazionale, dall'annientamento della prevenzione precoce ai controlli ambulatoriali, dalle prestazioni assistenziali alla qualità del servizio, dalle liste di attesa al pagamento dei tickets.
In nome della crisi o dei buchi di bilancio, con il pretesto dell'eliminazione degli sprechi (che non sono toccati) si sta “regalando” pezzi sempre più grandi (il NOA è l’esempio), a chi sa bene che la salute è un mercato florido e redditizio. Proprio con la spending-review nel 2013 si ridussero personale ed ore lavorative per la pulizia degli ospedali e dei distretti. L'infermiera Gina De Angeli del Collettivo S.O.S. è stata colpita da un decreto penale di condanna esecutivo (10 giorni di arresto o il pagamento di 2.500 euro di multa) in base al Regio decreto del “Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza del 18 giugno 1931 n. 773”, emanato nel ventennio fascista. Il “reato” è aver solidarizzato e sostenuto le lavoratrici delle pulizie degli ospedali dell'azienda "Dussman Service" in lotta per il posto di lavoro, al presidio indetto da Cgil-Cisl-Uil. La difesa dei diritti di lavoratori e lavoratrici coincide con la difesa della salute, perché se vengono ripetutamente sottoposti a carichi di lavoro eccessivi per la politica di tagli al personale, per il blocco del turn-over, la flessibilità, la precarietà e lo sfruttamento, per le minacce velate e i soprusi, non possono garantire livelli di qualità accettabili, se non pagandoli a caro prezzo sulla propria pelle. Non può esserci umanizzazione dell’ospedale senza umanizzazione delle condizioni di lavoro e di vita del personale. Il problema delle condizioni di lavoro, la tutela dei diritti e della salute è inscindibile da quello della sicurezza per il paziente, come le lavoratrici dell’ex Dussman insegnano. Lavoratori e lavoratrici devono essere partigiani della salute e della Sanità pubblica, partecipare e controllare la funzionalità degli ospedali e il servizio sanitario dei quartieri. Così, come hanno diritto ad opporsi alla politica di lacrime e sangue che, anche nella nostra zona, ha prodotto cassa integrazione, licenziamenti, disoccupazione, continue morti ed infortuni, pesanti provocazioni ed intimidazioni contro chi difende i diritti dei lavoratori, come accaduto al Rls (responsabile dei lavoratori per la sicurezza) dell’Esselunga di Massa e al Rls nelle cave. Il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro non riguarda solo il lavoro, ma ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Per questo, le azioni repressive, intimidatorie e provocatorie vanno respinte con forza, sviluppando le energie necessarie per far sì che questi diritti inviolabili come la vita e la salute non siano subordinati ad alcuna forma di repressione, ad alcuna norma, ad alcun contratto, ad alcuna legge. Partecipiamo numerosi Venerdì 3 giugno dalle ore 18.00 davanti al Teatro Guglielmi (MS) al PRESIDIO in Solidarietà e Sostegno a Gina Collettivo per la solidarietà e l'unità Inoltre ricordiamo i seguenti appuntamenti: Volantinaggi:
Il 4 maggio si è tenuta un'assemblea a Massa con l’obiettivo di sviluppare un’iniziativa di solidarietà e sostegno a Gina, colpita da un decreto penale di condanna esecutiva in base al regio decreto T.U.L.P.S. (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) del 18 giugno 1931 n. 773, emanato dal regime fascista. Il “reato” è di aver solidarizzato e sostenuto le lavoratrici dell'azienda "Dussman Service" in lotta per il posto di lavoro, durante un presidio organizzato dai sindacati. L’iniziativa del 4 maggio scorso è stata partecipata; diversi sono stati gli interventi per ribadire che la solidarietà è un’arma estremamente importante e significativa per contrastare ogni forma di repressione, di controllo e d'isolamento, senza mai dimenticare il quadro generale nel quale è inserita questa condanna. Infatti, si tratta di colpire chi si organizza e si oppone agli effetti della crisi economica che provoca il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, impoverendo il salario, intensificando lo sfruttamento, il lavoro nero, la nocività, la precarietà, la distruzione dell’ambiente, fino allo smantellamento del sistema sanitario pubblico. Oggi di fronte alla repressione che colpisce decine di lavoratori e lavoratrici, la nostra parola d’ordine deve essere “chi lotta non va mai abbandonato” perché riassume, contrastandola, la politica che i padroni e lo Stato portano avanti: divide et impera. Lo slogan da adottare deve essere “non basta dirlo una volta, ma cento volte, non basta dire a poche, ma a molti”, con l'auspicio di comprendere che il patrimonio di conoscenze, prodotto in questi anni anche sul terreno della repressione, necessita di una lotta costante. La continua dispersione, figlia dello spreco di forze che continuamente fa leva sulla concezione parziale e individualistica che ognuno è sufficiente per sé, che pensa da sé, e che nulla ha da imparare dalle precedenti esperienze, deve essere superata per sempre. Uno degli insegnamenti trasmesso dalla classe operaia è che uniti ed organizzati si possono ottenere grandi risultati, mentre divisi e isolati non si è niente, come hanno insegnato le lavoratrici dell’ex Dussman nell'affermare che “divise siamo deboli, unite possiamo essere una forza. Ed è proprio di questo che hanno paura!”. Dall’assemblea del 4 maggio è emersa la proposta di dare vita ad un Collettivo, aperto a tutti coloro chi intendono sviluppare attività ed iniziative di sostegno a Gina, con la consapevolezza che, in questa fase di generale attacco a lavoratori e lavoratrici, sia utile costruire pratiche concrete a sostegno di chi lotta, resiste e si oppone, attivando anche una Cassa di solidarietà e resistenza. Come prima scadenza intendiamo organizzare una iniziativa di denuncia, di contro-informazione e di mobilitazione con un presidio nella seconda metà di maggio. Per organizzare assieme, in forma unitaria e collettiva questo appuntamento ci vediamo giovedì l’12 maggio ore 21.00 a Marina di Massa, via Sturzo 87. Collettivo per la solidarietà e per l'unità Di seguito riportiamo i comunicati che sono arrivati a Gina: "Amici, la compagna Gina De Angeli , infermiera dell'Ospedale di Massa , aderente al Collettivo SOS sanità, figura storica delle lotte per la difesa della sanità e dei lavoratori del settore è condannata per aver sostenuto la lotta delle lavoratrici dell'appalto delle pulizie dell'Ospedale, oggetto dei tagli della spending review. Ricordando il suo impegno sociale e che fu pure al nostro fianco quando la CGIL ci attaccò con una denuncia di diffamazione, ritengo doveroso, oltre che esprimere la solidarietà della USB di Lucca, dichiarare la nostra partecipazione ad ogni iniziativa e mobilitazione che verrà fatta a suo sostegno. USB di Lucca 25 aprile 2016" "Cara Gina, coerenti con il motto fascista in oggetto questo governo, travestito di rosso, imperversa in tutta Italia su chi si permette di avere un pensiero e criticare il manovratore. Interpretando il pensiero di tutti MEDICINA DEMOCRATICA é al tuo fianco. Siamo a tua disposizione. Massimo Mencarini" "Solidarietà a Gina De Angeli Di fronte alla notizia dell'incriminazione di Gina De Angeli per la manifestazione del10 giugno 2013 proviamo profondo sconcerto ed anche rabbia. Gina da dipendente pubblica " garantita" come spesso vengono accusati i dipendenti pubblici ha voluto quel giorno unirsi alla lotta , allo sciopero proclamato unitariamente da parte di Filcams CGIL Fisascat CISl e UILtuics UIL delle lavoratrici e dei lavoratori più deboli e meno garantiti dei servizi in appalto nei servizi sanitari. Quei lavoratori che a causa dei tagli lineari e delle varie spending review sono ormai ridotti alle soglie di povertà. Nonostante che essi svolgano un lavoro di particolare valore sociale visto che le buone cure nelle strutture sanitarie sono garantita sicuramente da buoni medici, da buoni tecnici e infermieri , da strutture ed attrezzature adeguate ma anche dalla qualità dei servizi di pulizia, sanificazione e di ristorazione. Un dato che le statistiche sulle crescenti infezioni per ricovero denunciano di continuo. Noi riteniamo che lo svolgimento pacifico e democratico della manifestazione del 10 giugno 2013 non deve e non può essere considerato un reato e sosterremo Gina in tutta questa vicenda. In un momento in cui la possibilità di lavorare e di potersi mantenere attraverso un lavoro e' diventato per troppe persone un privilegio e i diritti dei lavoratori vengono calpestati da leggi sbagliate e inopportune. La solidarietà' è per noi un valore assoluto da coltivarsi e non da reprimere. FP CGIL MS FILCAMS CGIL MS CGIl di Massa Carrara" "Solidarietà e sostegno alla lavoratrice Gina De Angeli L’infermiera Gina De Angeli, lavoratrice dell’Ospedale di Carrara, è stata condannata al pagamento di 2.500 euro o a 10 giorni di arresto per aver sostenuto la vertenza contro la riduzione del personale delle pulizie, dipendenti della multinazionale Dussman Servizi, che iniziata nel 2013 si è conclusa nell’ottobre del 2015 a favore delle lavoratrici. Il Collettivo S.O.S. (di cui l'infermiera è componente e figura riconosciuta e stimata), ha espresso fin da subito e nei due anni successivi, solidarietà e sostegno alla lotta delle lavoratrici con volantinaggi, presidi, varie iniziative ... per far sì che la vertenza si concludesse favorevolmente. Durante il presidio del 10 giugno 2013 davanti all’ospedale di Carrara, promosso dai sindacati a sostegno della vertenza, a Gina viene contestato di aver “istigato le lavoratrici a recarsi in corteo in Comune per parlare col sindaco”. Esprimiamo solidarietà e sostegno alla lavoratrice e al Collettivo; pensiamo che il vero motivo di questa condanna sia di carattere politico-sindacale. Gina De Angeli è impegnata in prima persona da anni nelle lotte in difesa dei lavoratori ed è un’attivista sindacale riconosciuta. Siamo in un momento in cui i tagli del governo Renzi e la riorganizzazione della sanità in Toscana stanno sempre più privatizzando la sanità e lo stato sociale. E’ un attacco continuo alle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori (pubblici , privati, delle cooperative…) e degli utenti. Oggi la controffensiva del padronato è forte e tutti i lavoratori che si oppongono vengono pesantemente colpiti. Per chi disubbidisce: repressione, limitazione di agibilità politico- sindacale, isolamento e licenziamento. Dobbiamo essere uniti, lavorare per ribaltare questo stato di cose, organizzarci, esprimere solidarietà concreta a chi è colpito da queste o da altre forme di repressione. La solidarietà, l'unità, la mobilitazione, l'organizzazione, sono indispensabili per sostenere lavoratrici come Gina e rispondere alla repressione sempre più diffusa dalle aziende, dalle burocrazie sindacali, dalle istituzioni. Il sindacato è un'altra cosa - Opposizione Cgil Lucca-Viareggio-Versilia 21 aprile 2016" "Cub Sanità Salerno appoggia la lotta delle dipendenti della sanità e difende a oltranza Gina; noi ti possiamo capire! qui a Salerno è in atto il più grande esperimento nazionale di criminalizzazione collettiva dei lavoratori della sanità. All'AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona è in atto un modello Marchionne che non incontra ostacoli tranne la nostra sigla e l'Anaao. C'è un Pm in pensione noto per la sua "solerzia" a scovare il pelo nell'uovo che è stato ingaggiato per dare la caccia alle streghe. I carabinieri dei Nas hanno un ufficio fisso in Ospedale, ci sono telecamere ovunque, palesi e occulte, microspie e telefoni sotto ascolto. Il badge marcatempo è una sorta di braccialetto elettronico, il perimetro dell'Ospedale pare quello di un carcere di massima sicurezza. Ogni piccolo movimento o pensiero difforme dei lavoratori dipendenti è un crimine. Viviamo in un incubo di cui nessuno riesce a fornire una chiave di lettura di classe. Noi ci stiamo provando, nel silenzio generale indotto da una feroce campagna scandalistica nazionale. Perciò: solidarietà a Gina!" " Il Partito della Rifondazione Comunista di Massa Carrara esprime piena solidarietà a Gina De Angeli, denunciata per aver partecipato ad un presidio come sostenitrice del Collettivo SOS a difesa della sanità pubblica, Gina da sempre in prima linea , con il Collettivo appoggia la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici del settore della sanità ,della pulizia degli ospedali e di ogni altro tema importante, partecipando in modo corretto ad iniziative atte a migliorare sia le condizioni igienico sanitarie sia quelle legate alla tutela e ai diritti degli stessi. Per questo riteniamo inaccettabile venga denunciata per aver dato il proprio contributo ad un iniziativa indetta da un'organizzazione sindacale svoltasi nel pieno rispetto delle regole. Crediamo purtroppo che questo sia invece un chiaro e preciso segnale che ha come unico scopo quello di reprimere o quantomeno limitare la libertà alla partecipazione in difesa di ogni problematica riguardante il sociale,il lavoro,i beni comuni ecc. che, questa politica neoliberista sta portando avanti senza scrupolo per favorire avidi speculatori , penalizzando le classi più deboli che in questi anni sono state private di servizi primari essenziali. Ribadiamo la nostra totale contrarietà all’ingiustizia subita da Gina e non ci piegheremo a queste intimidazioni difendendo la partecipazione al fianco e ha difesa di ogni stortura che questa società sta generando. Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso. 26 aprile 2016" "Solidarietà a Gina De Angeli! La sezione di Massa del Partito dei CARC esprime piena e incondizionata solidarietà alla lavoratrice Gina De Angeli del Collettivo SOS alla quale è stato recentemente recapitato un decreto penale di condanna attraverso il quale le si contesta, nell’ambito di una mobilitazione a sostegno delle allora lavoratrici Dussmann (oggi Colser), di “aver istigato le stesse a recarsi in corteo in Comune per parlare con il Sindaco...”. Siamo consapevoli che si tratta dell’ennesimo attacco messo in campo dalla classe dominante che mira all’isolamento degli elementi più combattivi, degli elementi “scomodi”, perché Gina non è soltanto una lavoratrice, ma è anche una compagna. È così che a pochi giorni dalla ricorrenza del 25 aprile, anniversario della Liberazione del nostro paese dal nazi-fascismo, invitiamo a Resistere alla repressione e a Lottare la repressione! Resistere alla repressione significa resistere al tentativo di cancellare a colpi di denunce e processi i valori e le conquiste per cui centinaia di migliaia di partigiani hanno lottato. Lottare la repressione significa trasformare gli attacchi repressivi in occasioni di coordinamento e mobilitazione sulla battaglia per contrastare la deriva reazionaria del governo Renzi, mobilitando le masse popolari organizzate ad imporre una soluzione positiva per fare fronte alla crisi e trasformare il paese. A fianco e a sostegno di Gina e di tutti coloro che sono colpiti dalla repressione. Trasformiamo questi attacchi in un’arma a nostro favore! Trasformiamo il paese!" "LA NOSTRA SOLIDARIETÀ A GINA DE ANGELI, COMPAGNA. Il 10 Giugno 2013, un presidio organizzato a Carrara dalle lavoratrici della Dussman Service contro i ripetuti tagli al personale, si trasformò in un corteo spontaneo che arrivò sotto il palazzo comunale, pretendendo che il sindaco prendesse una posizione sulla vicenda. La lotta delle lavoratrici venne appoggiata e sostenuta da molte organizzazioni, tra le quali il “Collettivo S.O.S. Sanità” di Massa-Carrara, uno tra i pochi collettivi della nostra zona che solidarizza realmente con i lavoratori e le lavoratrici, lottando quotidianamente a fianco di questi. A quasi 3 anni da queste mobilitazioni, che si sono concluse, tra l'altro, con la vittoria delle lavoratrici nell'Ottobre 2015, ecco che la repressione torna a bussare alla porta di chi, ogni giorno, si schiera a fianco degli sfruttati nella lotta contro gli sfruttatori. Gina de Angeli, compagna, militante del “Collettivo SOS” e lavoratrice della sanità è stata infatti colpita da un decreto penale di condanna da 2.500 € (in alternativa alla pena di 10 giorni di carcere) per aver istigato le lavoratrici Dussman a dirigersi in corteo verso il palazzo comunale. Vediamo che anche in questo caso, lo stato borghese, utilizzando la repressione, cerca di isolare e frammentare le varie esperienze di lotta che crescono e si sviluppano nei territori. Scegliendo infatti di denunciare solamente una compagna che fa da anni militanza politica, si cerca in tutti i modi di dividere una lotta e di assegnare determinati ruoli all'interno di essa: da una parte, un gruppo di lavoratrici anonime e non in grado di ragionare politicamente, dall'altro un gruppo di “estremisti” che istigano queste a compiere gesti illegali e criminosi. Ogni volta che infatti alcune lotte iniziano a crescere, a rafforzarsi e ad unirsi con altre lotte, ecco che la repressione cerca di contrastarle colpendo i compagni e le compagne che le praticano, cercando di creare la solita contrapposizione tra “buoni” e “cattivi”. Fortunatamente conosciamo molto bene Gina. Abbiamo attraversato insieme a lei numerose lotte e abbiamo avuto modo di confrontarci con lei in molte occasioni. Sappiamo con certezza che non sarà certo un decreto penale emesso da un tribunale infame a fermare Gina e la sua militanza assidua, determinata e generosa Invitiamo tutti e tutte i/le solidali a far conoscere la vicenda di Gina e a fare muro comune contro la repressione che quotidianamente colpisce chi lotta per cambiare questa società. Perchè “chi lotta non va mai abbandonato” non è soltanto uno slogan da scandire ai cortei o da scrivere sui muri. “Chi lotta non va mai abbandonato” è una pratica politica che ognuno di noi deve fare propria, facendo davvero in modo che nessun compagno si senta mai solo di fronte alla repressione. Solidarietà a Gina! C.S.O.A. Casa Rossa – MS" "Il Comitato comunista "Fosco Dinucci" di Firenze è vicino ed esprime solidarietà alla compagna Gina. Gina come avanguardia sindacale della sanità, e soprattutto come militante comunista, ha difeso il posto di lavoro di altri lavoratori addetti alle pulizie nello stesso settore. Questo è un reato! Quando i comunisti lottano con i lavoratori, in difesa dell'occupazione e dell'affermazione dei propri diritti, vengono colpiti dalla repressione sia attraverso i tribunali che sui posti di lavoro. È la politica dei capitalisti e dei loro governi che, in nome del massimo profitto, spremono i lavoratori calpestando i diritti conquistati dal dopoguerra, reprimono le resistenze nel tentativo di intimidire e far passare tutte le misure a loro favorevoli - dal jobs act all'attacco al diritto di sciopero -. La nostra risposta sarà sviluppare la massima solidarietà e un maggiore impegno nella lotta contro il capitalismo. sempre in lotta! I compagni." "QUANDO LA SOLIDARIETÀ DIVENTA UN CRIMINE.... 10 giugno 2013: le dipendenti della multinazionale Dussman servizi, lavoratrici nel settore pulizie dell'ospedale di Carrara, organizzano, nell'ambito di una lotta, un presidio fuori dall'ospedale, per protestare contro i previsti tagli al personale (e al monte ore di pulizie). Solo poche settimane prima, le lavoratrici della Sodexo impedivano il licenziamento di 78 dipendenti nell'appalto dell'Ospedale di Pisa con una lotta protrattasi per mesi. Il presidio di Carrara riceve subito la solidarietà di molti lavoratori e lavoratrici del locale ospedale, in particolare quelli organizzati nel collettivo S.O.S, da tempo molto attivi nel denunciare le pericolose connessioni tra attacco ai diritti delle lavoratrici e attacco al diritto alla salute collettiva (per scongiurare la diminuzione delle ore dedicate alla pulizia e sanificazione degli ambienti con il rischio di contrarre infezioni ospedaliere...). La vicenda delle lavoratrici Dussman si concluderà positivamente, con il ritiro dei tagli e la conferma dei posti e delle ore di lavoro. Al presidio è presente anche Gina De Angelis, una lavoratrice dell'ospedale molto attiva nel sostegno alle lavoratrici, in particolare quelle dei servizi appaltati. In questi ultimi giorni Gina si è vista recapitare un decreto penale di condanna (ovvero condanna preventiva senza processo e senza prova) a 2.500 euro di ammenda o 10 giorni di carcere per “istigazione a manifestare”. La sua colpa (si fa per dire) è quella di avere suggerito alle lavoratrici di portare le loro istanze in Comune. A essere condannata è la solidarietà tra lavoratori\trici, a essere condannato è chi continua ad opporsi agli attacchi alla sanità pubblica e a esigere che siano garantiti il diritto alla salute e al lavoro (entrambi costituzionalmente tutelati). Di fronte a questi attacchi, al disegno di ridurre la sanità a merce, alla cosidetta sanità amministrata, che antepone alla cura e prevenzione la limitazione delle spese, bisogna rispondere con l'unità e la mobilitazione dei lavoratori. CONTRO GLI ATTACCHI ALLA SANITA' PUBBLICA SOLIDARIETA' A GINA DE ANGELI! Nelle prossime settimane Gina sarà presente sul territorio di Pisa. Inizia la campagna di solidarietà a Gina e alle lavoratrici vittime di repressione. COBAS SANITA' Cobas pisa" |
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