Il 4 maggio si è tenuta un'assemblea a Massa con l’obiettivo di sviluppare un’iniziativa di solidarietà e sostegno a Gina, colpita da un decreto penale di condanna esecutiva in base al regio decreto T.U.L.P.S. (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) del 18 giugno 1931 n. 773, emanato dal regime fascista.
Il “reato” è di aver solidarizzato e sostenuto le lavoratrici dell'azienda "Dussman Service" in lotta per il posto di lavoro, durante un presidio organizzato dai sindacati.
L’iniziativa del 4 maggio scorso è stata partecipata; diversi sono stati gli interventi per ribadire che la solidarietà è un’arma estremamente importante e significativa per contrastare ogni forma di repressione, di controllo e d'isolamento, senza mai dimenticare il quadro generale nel quale è inserita questa condanna. Infatti, si tratta di colpire chi si organizza e si oppone agli effetti della crisi economica che provoca il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, impoverendo il salario, intensificando lo sfruttamento, il lavoro nero, la nocività, la precarietà, la distruzione dell’ambiente, fino allo smantellamento del sistema sanitario pubblico.
Oggi di fronte alla repressione che colpisce decine di lavoratori e lavoratrici, la nostra parola d’ordine deve essere “chi lotta non va mai abbandonato” perché riassume, contrastandola, la politica che i padroni e lo Stato portano avanti: divide et impera.
Lo slogan da adottare deve essere “non basta dirlo una volta, ma cento volte, non basta dire a poche, ma a molti”, con l'auspicio di comprendere che il patrimonio di conoscenze, prodotto in questi anni anche sul terreno della repressione, necessita di una lotta costante.
La continua dispersione, figlia dello spreco di forze che continuamente fa leva sulla concezione parziale e individualistica che ognuno è sufficiente per sé, che pensa da sé, e che nulla ha da imparare dalle precedenti esperienze, deve essere superata per sempre.
Uno degli insegnamenti trasmesso dalla classe operaia è che uniti ed organizzati si possono ottenere grandi risultati, mentre divisi e isolati non si è niente, come hanno insegnato le lavoratrici dell’ex Dussman nell'affermare che “divise siamo deboli, unite possiamo essere una forza. Ed è proprio di questo che hanno paura!”.
Dall’assemblea del 4 maggio è emersa la proposta di dare vita ad un Collettivo, aperto a tutti coloro chi intendono sviluppare attività ed iniziative di sostegno a Gina, con la consapevolezza che, in questa fase di generale attacco a lavoratori e lavoratrici, sia utile costruire pratiche concrete a sostegno di chi lotta, resiste e si oppone, attivando anche una Cassa di solidarietà e resistenza.
Come prima scadenza intendiamo organizzare una iniziativa di denuncia, di contro-informazione e di mobilitazione con un presidio nella seconda metà di maggio.
Per organizzare assieme, in forma unitaria e collettiva questo appuntamento ci vediamo giovedì l’12 maggio ore 21.00 a Marina di Massa, via Sturzo 87.
Collettivo per la solidarietà e per l'unità
Il “reato” è di aver solidarizzato e sostenuto le lavoratrici dell'azienda "Dussman Service" in lotta per il posto di lavoro, durante un presidio organizzato dai sindacati.
L’iniziativa del 4 maggio scorso è stata partecipata; diversi sono stati gli interventi per ribadire che la solidarietà è un’arma estremamente importante e significativa per contrastare ogni forma di repressione, di controllo e d'isolamento, senza mai dimenticare il quadro generale nel quale è inserita questa condanna. Infatti, si tratta di colpire chi si organizza e si oppone agli effetti della crisi economica che provoca il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, impoverendo il salario, intensificando lo sfruttamento, il lavoro nero, la nocività, la precarietà, la distruzione dell’ambiente, fino allo smantellamento del sistema sanitario pubblico.
Oggi di fronte alla repressione che colpisce decine di lavoratori e lavoratrici, la nostra parola d’ordine deve essere “chi lotta non va mai abbandonato” perché riassume, contrastandola, la politica che i padroni e lo Stato portano avanti: divide et impera.
Lo slogan da adottare deve essere “non basta dirlo una volta, ma cento volte, non basta dire a poche, ma a molti”, con l'auspicio di comprendere che il patrimonio di conoscenze, prodotto in questi anni anche sul terreno della repressione, necessita di una lotta costante.
La continua dispersione, figlia dello spreco di forze che continuamente fa leva sulla concezione parziale e individualistica che ognuno è sufficiente per sé, che pensa da sé, e che nulla ha da imparare dalle precedenti esperienze, deve essere superata per sempre.
Uno degli insegnamenti trasmesso dalla classe operaia è che uniti ed organizzati si possono ottenere grandi risultati, mentre divisi e isolati non si è niente, come hanno insegnato le lavoratrici dell’ex Dussman nell'affermare che “divise siamo deboli, unite possiamo essere una forza. Ed è proprio di questo che hanno paura!”.
Dall’assemblea del 4 maggio è emersa la proposta di dare vita ad un Collettivo, aperto a tutti coloro chi intendono sviluppare attività ed iniziative di sostegno a Gina, con la consapevolezza che, in questa fase di generale attacco a lavoratori e lavoratrici, sia utile costruire pratiche concrete a sostegno di chi lotta, resiste e si oppone, attivando anche una Cassa di solidarietà e resistenza.
Come prima scadenza intendiamo organizzare una iniziativa di denuncia, di contro-informazione e di mobilitazione con un presidio nella seconda metà di maggio.
Per organizzare assieme, in forma unitaria e collettiva questo appuntamento ci vediamo giovedì l’12 maggio ore 21.00 a Marina di Massa, via Sturzo 87.
Collettivo per la solidarietà e per l'unità